Museo apicoltura

Museo dell'apicoltura "Plattner"

Nel Museo dell'apicoltura si ha la possibilità di conoscere la storia e l'evoluzione dell'apicoltura, la tecnica apistica ed i prodotti dell'alveare.

Nel mese di giugno del 1991 il Museo dell'apicoltura "Plattner" ha aperto le sue porte in uno dei più antichi e preziosi masi che si trovano sull'altopiano del Renon. L'età di questa casa contadinesca viene stimata oltre 500 anni. In una lunga fase di restauro, durata quattro anni, il maso fu ristrutturato accuratamente in tutte le sue parti.

Per visitare questo museo si può parcheggiare la macchina ad una rispettosa distanza nel grande parcheggio vicino al laghetto di Costalovara e quindi proseguire per un sentiero sterrato in leggera salita per giungere, dopo pochi minuti, ai cosiddetti "pascoli delle api" che circondano il maso.

Una seconda possibilità per accedere al museo si ha usando il nostalgico trenino del Renon fino alla fermata di Costalovara e quindi in cinque minuti ci si trova in mezzo al meraviglioso mondo dell'apicoltura. Una volta sorpassata la tradizionale ed epica recinzione priva di qualsiasi chiodo o supporto metallico, la stessa che nel passato caratterizzava questa zona dell'Alto Adige, si identifica chiaramente il terreno di proprietà del museo e si ha la sensazione di fare una sorta di tuffo nel passato.

Nella parte esterna intorno alla piccola collina dietro alla casa sono collocate diverse casette tipiche usate dagli apicoltori in varie località dell'Alto Adige, ognuna allestita con antiche arnie ed attrezzatura apistica.

Museo dell'apicoltura
Museo dell'apicoltura

La più grande, ricoperta con vere scandorle tagliate a mano ospita numerose famiglie d'api: l'impressionante viavai delle api è uno spettacolo indimenticabile.

Nel grande tronco di castagno, trovato vicino a Prissiano, si è insediato uno sciame di api selvatiche. Tramite una piccola porticina di vetro si può guardare all'interno del tronco e scoprire l'interessante mondo delle api.

Ogni anno si aggiungono altri reperti storici per gettare nuova luce sulla storia dell'apicoltura dell'Alto Adige.

I prati del maso vengono concimati solamente con letame e questo accorgimento ha permesso il ritorno nella zona di una ricca varietà floreale.

A fianco del museo è stato ricreato un tipico orto contadinesco e di fronte è stato mantenuto un campo di grano che ancora oggi consente la preparazione del pane nel forno di casa. Gli steli vengono utilizzati per eventuali riparazioni del tetto in paglia che copre il maso, uno degli ultimi esempi di questa particolare tecnica costruttiva in Alto Adige.

All'interno del museo in una prima parte si possono visitare le stanze come erano abitate una volta dai contadini. La cucina incrostata dalla fuliggine di grasso e fumo proveniente dal focolare aperto, la tipica stube tirolese, la stanza da letto gotica, lo stretto e buio corridoio, l'arredo e tutti gli oggetti esposti sono originali della casa.

Si ha la netta impressione che le stanze siano state momentaneamente abbandonate dai legittimi proprietari e che questi stiano per fare la loro ricomparsa da un momento all'altro. Nella parte del fienile, della cantina e della stalla invece ha trovato posto la più grande collezione di attrezzatura e materiale apistico dell'Alto Adige.

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