I veri gioielli della città di Merano sono sicuramente le distese fiorite, ricche di piante esotiche e mediterranee che testimoniano le ottime condizioni climatiche della conca meranese e che fanno della città un unicum tra le località turistiche alpine.
I primi giardini di cui si può godere, giunti in città, sono quelli sulle Passeggiate Lungopassirio, ricchi di palme, aiuole e delle tipiche raffigurazioni floreali di bosso e licheni che stagionalmente vengono esposte all'ammirazione di un pubblico estasiato; fra tutte ricordiamo i due fantini in groppa ai loro destrieri mentre stanno per affrontare l'ostacolo e che inaugurano la stagione ippica all'ippodromo di Maia, oppure i canoisti che affrontano i flussi del Passirio, simbolo dei mondiali di canoa.
Al ponte della Posta le passeggiate si sdoppiano in Passeggiate d'Inverno, sulla riva destra del torrente, ed in Passeggiate d'Estate sulla riva opposta.
La prima, che si avvia dolcemente fino al suggestivo Ponte Romano, è costeggiata nel tratto iniziale da una veranda in stile liberty capace di offrire riparo nelle giornate troppo assolate oppure piovose.
Giunti al ponte la passeggiata prende il nome di Gilf e si inerpica, costeggiando fra l'altro il giardino rocaille, fin sotto l'orrido di Castel San Zeno, dove ci si può sporgere dai terrazzamenti e guardare l'irruenta cascata che il Passirio compie entrando nel centro cittadino.
Le fronde dei pini, dei larici, dei pioppi, dei cedri del Libano e di molte altre speci ancora adombrano il percorso della Passeggiata d'Estate dal ponte della Posta essa giunge fino al ponte sull'orrido che la ricongiunge al giardino rocaille della Gilf.
La passeggiata fu realizzata tra il 1860 ed il 1870 trasformando un fondo agricolo in un oasi di piante alpine e mediterranee.
Il percorso fu dedicato a Marie Valerie, figlia dell'imperatore Francesco Giuseppe.
All'inizio del tracciato la passeggiata si apre in una radura decorata d'aiuole dove campeggia la romantica statua di "Sissi" (1837 - 1898) la bella moglie dell'imperatore Francesco Giuseppe, considerata la madrina della stazione climatica poiché i suoi lunghi soggiorni in città ne determinarono vistosamente il successo.
La Passeggiata Gilf (Gilfpromenade), che si dipana sotto Castel San Zeno, fu ideata nel 1871 quando l'amministrazione comunale cercava di realizzare un passaggio tra i vigneti sulle pendici del Monte Benedetto.
Nel 1873 i lavori furono sospesi a causa di una piena del torrente che distrusse il muro di sponda. Sei anni dopo il dottor Prünster, che presiedeva il comitato per i lavori, affidò all'architetto Karl Möser il progetto della passeggiata.
I lavori procedevano a rilento anche a causa degli impegnativi sbancamenti di roccia che si ottenevano facendo brillare le cariche di dinamite.
Nel 1881 era pronto il primo tratto prolungato da un secondo quattro anni dopo. Nel 1887 fu realizzato il tratto superiore, collegato alla passeggiata Tappeiner nel 1893.
La magnifica passeggiata Tappeiner, forse la più famosa delle passeggiate cittadine, si affaccia sull'abitato a 380 metri s.l.m. e ne segue il profilo per quattro chilometri; inizia infatti in via Laurin a Quarazze e termina in via Monte San Zeno, dove si ricollega alla passeggiata Gilf.
Posta al riparo dal vento ed interamente esposta al sole è un'oasi di tranquillità frequentata in tutte le stagioni ed immersa nel verde di migliaia di piante esotiche, mediterranee ed alpine che fanno mostra di sé lungo tutto il percorso, quasi come ad un'immensa esposizione.
La passeggiata Tappeiner fu ideata e donata alla città da Franz Tappeiner (1816 - 1902) noto medico, erudito e studioso di botanica che raccolse un erbario di più di seimila specie vegetali.
Nel 1893 si inaugurò il primo tratto di quasi due chilometri, il tragitto che dalla via Monte San Zeno porta all'attuale via Galilei.
Un secondo tratto fu aperto nel 1911 ed il terzo solo dopo la prima guerra mondiale, nel 1928.
Dietro l'abside della Chiesa di Santo Spirito, sull'area che un tempo fu occupata dal Cimitero Evangelico, sorge il parco Marconi.
Realizzato negli anni Trenta, attraverso la disposizione simmetrica di aiuole e vialetti, gli si diede la forma del giardino rinascimentale italiano.
Nelle aiuole centrali si dispone il roseto con più di novanta specie di innesti di rose.
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